prima pagina pagina precedente


4 novembre al teatro San Carlo
Le celebrazioni organizzate dal Comune


Orizzonti di gloria
La mattina proiezione del film "Orizzonti di gloria" di Stanley Kubrick per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori con la brillante presentazione del professor Giuseppe Meroni. Il film, del 1957, rappresenta, secondo il critico Mereghetti, "il più efficace e commovente film antimilitarista di tutti i tempi" che mostra l'ottusità ed il sadismo dei comandi militari; non per niente bloccato per anni dalla censura francese.

Alla sera invece, aperto a tutti, ma purtroppo non molto partecipato, uno spettacolo di canti e letture ispirato alla prima guerra mondiale, con testi di Cesare Battisti, Umberto Saba, Carlo Emilio Gadda, Paolo Monelli, Giuseppe Ungaretti e della monzese Giulia Canesi Scotti, scelti da Ettore Radice e recitati con partecipazione da Guido Garlati e Barbara Menegardo per l'associazione Mnemosyne, ad illustrazione delle canzoni degli alpini splendidamente cantate dai bravissimi "Fior di Montagna" diretti dal maestro Enrico Frigerio. Abbiamo cosė ascoltato La tradotta, Era una notte che pioveva, Monte Canino, Stelutis alpinis, Monte Nero, Monte Cauriol, Tapum e Signore delle cime in cui coro e solisti hanno avuto modo di esprimersi al meglio, e gli applausi entusiatici lo hanno sottolineato.


guerra in montagna
Forse un certo contrasto fra le due manifestazioni: duramente antimilitarista quella della mattina, con una vena di retorica quella della sera.
Una contraddizione soltanto apparente: l'Italia ripudia la guerra, afferma solennemente la Costituzione, ma ricordare il sacrificio e l'eroismo dei nostri Alpini, ma anche degli Alpenjäger austriaci, in realtà molti di essi montanari delle valli del Trentino, non significa certamente esaltare la guerra. Anzi, anche nelle letture presentate si potevano cogliere la follia degli attacchi quasi suicidi alle postazioni nemiche e, dopo la rotta di Caporetto, le indegne decimazioni ordinate dagli alti comandi. Assurdi poi, da una parte e dall'altra, l'accanimento e le perdite spaventose di uomini nella conquista e nella difesa di cime come il Monte Nero, il Cauriol o l'Ortigara di scarsissimo valore strategico.

Dopo la lettura del bollettino della vittoria del maresciallo Armando Diaz "I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo…" le illuminate parole di Luigi Einaudi "Se si vuole fra venticinque anni una nuova guerra la quale segni la fine d'Europa si scelga la via della società delle nazioni, se si vuole tentare seriamente di allontanare da noi lo spettro della distruzione totale si vada verso l'idea federale. ... il mito dello Stato sovrano significa, è sinonimo di "guerra". La guerra del 1914-18, quella presente e l'orrenda maggiore carneficina che si prepara per l'avvenire furono sono e saranno il risultato necessario del falso idolo dello Stato sovrano".
A conclusione l'inno di Mameli cantato dal coro con la partecipazione del pubblico.

Fr.I.


in su pagina precedente

  6 novembre 2003